13 febbraio 2008
Con un giorno d’anticipo festeggiamo San Valentino e scegliamo un ristorante aperto da poco più di un anno nel centro di Torino, il mille900.Vista la serata “pre-festiva” abbiamo a disposizione tutto il locale e scegliamo di accomodarci nella seconda sala, che si affaccia su via dei Mille; l’arredamento è di stile vagamente etnico ma alle pareti si trovano foto e quadri ispirati alla tradizione piemontese.
La “piemontesità” la ritroviamo leggendo il menù che offre una buona proposta di piatti a prezzi nella media (antipasti a 6 euro, primi a 9 e secondi tra 12 e 18 euro); noi saltiamo l’antipasto e passiamo subito agli agnolotti piemontesi con carciofi e crema al parmigiano, piatto molto abbondante, gustoso e delicato, gli agnolotti sono buoni anche se dubitiamo siano di produzione propria.
Come secondo scegliamo due piatti a base di carne: la guancia di vitello con polenta taragna e la tagliata di angus con carciofi, olive taggiasche e patatine novelle.Anche qui le porzioni sono abbondanti e i piatti presentati bene anche se molto semplici e tradizionali.
La carta dei dolci è un po’ monotematica in quanto offre quasi unicamente dessert a base di cioccolato o nocciole che troviamo un po’ pesanti come fine di un pasto abbondante.Il pane e i grissini sono freschi ma abbastanza anonimi, l’acqua in caraffa è compresa nel coperto.Un ultimo sguardo alla carta dei vini che comprende naturalmente tante etichette piemontesi con alcuni nomi di rilievo; noi scegliamo il nebbiolo Lasarin di Marcarini che in carta figura del 2005 mentre ci viene portato un 2006 (buono ma ancora un po’ giovane).
Il mille900 è anche emporio, con la possibilità di acquistare vini e prodotti tipici per riproporre a casa propria i sapori della tradizione.
Con un giorno d’anticipo festeggiamo San Valentino e scegliamo un ristorante aperto da poco più di un anno nel centro di Torino, il mille900.Vista la serata “pre-festiva” abbiamo a disposizione tutto il locale e scegliamo di accomodarci nella seconda sala, che si affaccia su via dei Mille; l’arredamento è di stile vagamente etnico ma alle pareti si trovano foto e quadri ispirati alla tradizione piemontese.
La “piemontesità” la ritroviamo leggendo il menù che offre una buona proposta di piatti a prezzi nella media (antipasti a 6 euro, primi a 9 e secondi tra 12 e 18 euro); noi saltiamo l’antipasto e passiamo subito agli agnolotti piemontesi con carciofi e crema al parmigiano, piatto molto abbondante, gustoso e delicato, gli agnolotti sono buoni anche se dubitiamo siano di produzione propria.
Come secondo scegliamo due piatti a base di carne: la guancia di vitello con polenta taragna e la tagliata di angus con carciofi, olive taggiasche e patatine novelle.Anche qui le porzioni sono abbondanti e i piatti presentati bene anche se molto semplici e tradizionali.
La carta dei dolci è un po’ monotematica in quanto offre quasi unicamente dessert a base di cioccolato o nocciole che troviamo un po’ pesanti come fine di un pasto abbondante.Il pane e i grissini sono freschi ma abbastanza anonimi, l’acqua in caraffa è compresa nel coperto.Un ultimo sguardo alla carta dei vini che comprende naturalmente tante etichette piemontesi con alcuni nomi di rilievo; noi scegliamo il nebbiolo Lasarin di Marcarini che in carta figura del 2005 mentre ci viene portato un 2006 (buono ma ancora un po’ giovane).
Il mille900 è anche emporio, con la possibilità di acquistare vini e prodotti tipici per riproporre a casa propria i sapori della tradizione.
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